Nel giorno 20 del mese il viaggio prosegue attraverso le varie tappe delle singole Lame dei Tarocchi, ciascuna a rappresentare un evento nel sentiero evolutivo umano, un livello archetipico di auto-conoscenza.
Siamo giunti alla Lama n. 18, dopo aver raggiunto la tappa vittoriosa delle Stelle, in cui è stato possibile entrare nel senso di comunione assoluta con l'Oceano Divino delle Mille Possibilità. Quando entriamo in contatto con tanta Luce, questa ci apre la porta alla parte inconscia, alla parte di ombra che custodiamo in noi, quale flusso della dualità in cui siamo immersi - e ci ritroviamo nello stagno delle emozioni nascoste, che ci pungolano con paure ignote (il crostaceo che emerge - simbolo del Cancro, segno zodiacale governato dalla Luna). Le paure smuovono gli istinti (i due cani) e noi siamo bloccati e lontani dalla nostra Verità, in balia di una forza oscura che muove le energie intorno a noi - questa è la nostra percezione distorta della realtà. Ma è proprio nell'affrontare l'inconscio che intraprendiamo il cammino oltre le paure, oltre gli istinti e superiamo la soglia della percezione distorta - e così accediamo alla Lama del Sole, dove le mura della Città attraverso le cui porte siamo passati, diventano rifugio e protezione, nido di manifestazione di tutte le potenzialità acquisite durante la tappa delle Stelle.
Attraverso la manifestazione del Sole, grazie al quale rinasciamo (bambino) al di sopra degli istinti (cavallo - qualsiasi animale ha questo valore nei Tarocchi), dopo il lavacro nello stagno dell'inconscio, noi coltiviamo la Luce in modo tale da permettere l'ingresso della Visione dell'Angelo nella nostra vita, quella comprensione profonda delle modalità che governano il Multiverso, così da liberarci dalla schiavitù della mentalità ristretta di una coscienza che si identifica solo con la vita fisica - il Giudizio non è condanna, il Giudizio è il momento in cui la nostra coscienza assurge alla condizione di illuminazione.
Stefania Marinelli
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