giovedì 26 dicembre 2013

SIGNIFICATO NUMEROLOGICO DEL 2014 - L'ANNO DELLA VITTORIA


Tra breve entreremo in un anno 7 - 2+0+1+4=7 - somma che esprime un risultato estremamente positivo. Ci lasciamo alle spalle un anno 6 (2013), numero legato all'introspezione, al bilancio, alla ricerca di equilibrio tra ciò che siamo e la nostra interazione con il mondo esterno. Il 7 è invece acquisire una nuova forza e autorevolezza, senza staccarsi dalle radici che ci hanno portato fin qui, riconoscendo ed onorando gli antenati e noi stessi fino in fondo, ma dando a ciò che siamo il giusto spazio di manovra perché conosciamo tutte le nostre potenzialità e vogliamo esprimerle al massimo che ci sia possibile.
Il numero 7 rappresenta il Codice Divino di Luce, tramite il quale la realtà si esprime: 7 giorni che suddividono il tempo, 7 note musicali che esprimono le vibrazioni dell'energia, i 7 chakra del corpo umano che sono le 7 porte energetiche di interscambio tra l'Uomo e l'ambiente.
 
 
Nei Tarocchi questo concetto viene bene espresso attraverso la carta del Carro, detto anche il Trionfo (nome che nel Medioevo veniva attribuito ai carri del carnevale), che rappresenta l'Uomo vittorioso sulla sua parte più bassa ed istintuale:
 
 
egli lascia alle spalle la città che conosce e che gli finora offerta rifugio, apprestandosi a compiere il grande viaggio iniziatico attraverso le esperienze della vita, per giungere fino al Mondo, la Lama n. 21 (la Trinità del 7 - 7 x 3), punto di completamento e sviluppo massimo dell'Uomo sulla Terra:
 
 

 
 
Vi auguro quindi di iniziare nel modo migliore questo interessantissimo e vitale percorso che vi porterà all'interno della vostra personale spirale verso la parte più elevata di voi stessi, dove risplenderete della vostra migliore luce.
 
Stefania Ashtalan

 

giovedì 12 dicembre 2013

I NUOVI CODICI DI LUCE: 11.12.13 / 12.12.13 / 13.12.13

IMMAGINE GOOGLE

Manca poco alla conclusione di questo spazio temporale di transizione che è stato il 2013. Esattamente un anno fa,  il 12.12.12, abbiamo superato l'ingresso dentro il Primo Grande Portale del Nuovo Tempo e per tutti questi mesi sono stati affrontati i nodi più importanti delle esistenze di ciascuno di noi. Siamo stati confrontati con le grandi paure ma anche con i grandi sogni, per trovare soluzione, iniziative, perdono e illuminazione.
Adesso ci vengono forniti nuovi codici numerici di luce con cui proseguire il viaggio e collegarsi con le nostre regioni interiori più luminose e consapevoli.
Il numero 11, come si sa, è il primo tra i Numeri Maestri e rappresenta un Portale, le due colonne d'ingresso dentro la nuova Gerusalemme.
Il 12 è il numero sacro per eccellenza, ripreso da tanti testi antichi, tra cui la  Bibbia, quale indicatore di salvezza. 144 (12x12) è il numero che rappresenta coloro che sono gli Eletti. Qualche riferimento? Le 12 tribù di Israele, i 12 segni zodiacali, i 12 mesi dell'anno solare.
Il 13 è un numero primo ed il numero sacro del popolo maya, che lo ha codificato dall'energia galattica. 13 sono le diverse modalità vibrazionali a cui risuona l'energia.
Nei Tarocchi troviamo questi Arcani Maggiori:
 
 
la Forza (XI), l'Appeso (XII) e la Morte (XIII), che all'interno della Grande Ruota dei Tarocchi rappresentano il momento in cui l'Anima ha ormai pianificato tutta la sua prossima incarnazione, scegliendo esperienze, sfide e compagni con cui scendere su questo piano. E' quindi entrata in una modalità di profonda accettazione dei limiti costituiti dal piano fisico terrestre. Entra definitivamente dentro il corpo e nasce perché sa che solo così può intraprendere un processo di profonda trasformazione.
Ecco quindi il messaggio di queste tre giornate fondamentali dal punto di vista dell'acquisizione di informazioni per il nostro cammino evolutivo: è possibile effettuare l'ingresso consapevole dentro la Nuova Era attraverso una profonda e sincera accettazione dell'esperienza e dell'incarnazione scelta, per potersi trasmutare definitivamente nella propria Essenza originaria.
In altre parole, rimanendo in uno stato di quiete (se possibile), possiamo vivere momento per momento ricevendo ciò che accade come se fossero tante indicazioni su dove andare, quali persone vedere, quali libri leggere, come direzionare i nostri pensieri, ecc., sapendo che ognuna di queste esperienze ci serve per imparare l'Accettazione di vivere lungo un sentiero in cui siamo guidati dall'Anima. Così maturiamo la consapevolezza di lasciarci andare verso la trasmutazione in un Essere di Luce, pur rimanendo in questa Terra ed aiutando gli altri a fare altrettanto, solo con il semplice esempio.
Auguro a tutti di trarre il meglio da queste giornate!
Stefania Ashtalan Marinelli
 

 

domenica 3 novembre 2013

04.11.2013 - L'IMPERATORE, LA LAMA N. 4 - RADICARE IL NUOVO NEL QUI ED ORA

TAROCCHI RIDER WAITE
 
 
Nel giorno 4 del mese di novembre, dopo un intenso weekend a livello energetico, grazie all'Eclissi di Sole e alla Luna Nuova in Scorpione, troviamo la Lama n. 4 nella Ruota dei Tarocchi: l'Imperatore.
Le particolari configurazioni di Sole e Luna ieri hanno messo in gioco molte dinamiche emozionali, svelando e scoprendo ciò che forse fino ad ora non volevamo vedere per pudore, per paura, per senso di colpa, per mancanza di fiducia nella nostra libertà personale. Anche se apparentemente nulla è cambiato nella forma, dentro, il nostro universo individuale è andato incontro ad un nuovo assestamento. Del resto ieri è stato un giorno 3, numero che si apre ad accogliere le novità, entrando nella gestazione di una nuova realtà che troverà spazio formale nel 4, il numero della Terra, della Radice, della Manifestazione nel Qui ed Ora, di cui l'Imperatore è simbolo e Arcano.
Oggi vediamo manifestarsi tutte le intenzioni energetiche di questo weekend di grande meraviglia e profondo cambiamento. Il numero 4 ci permette di radicare la luce dell'intuizione della nuova realtà nel nucleo di cristallo della Terra, perché essa diventi il domani verso cui stiamo andando, che si manifesterà appena tra due secondi. L'Imperatore ci indica quindi la nuova funzione che svolgiamo oggi, consci delle nostre scelte, responsabili della nostra vita, co-creatori consapevoli di ogni singolo evento che incontriamo sulla strada.
 
Stefania Ashtalan 

mercoledì 30 ottobre 2013

LA PAPESSA E L'IMPERATRICE NEI TAROCCHI - FEMMINILITA' TRA AUTOREVOLEZZA ED ACCOGLIMENTO

 
La Donna nel mondo dei Tarocchi viene rappresentata principalmente attraverso due precisi archetipi: la Santa e la Regina - dedita quindi al culto del Potere Celeste oppure del Potere Terreno.
Stiamo parlando rispettivamente delle Lame n. 2, la Papessa, e la n. 3, l'Imperatrice.
Ricordiamo che la Ruota dei Tarocchi inizia con la carta n. 0/22, il Matto, simbolo dell'Anima che progetta una nuova incarnazione, prendendo in considerazione gli strumenti a sua disposizione per fare determinate esperienze (Lama del Mago/Bagatto).
Ecco che le due Lame successive richiamano la figura femminile, come contrapposizione alle prime due figure maschili:
- la Papessa a fare da contraltare alla Follia sradicata del Matto, mettendolo a confronto con il Libro della Legge (che la Papessa tiene appoggiato in grembo) che regola il Mondo fenomenico dentro cui l'Uomo ha scelto di vivere per accumulare esperienze e liberare se stesso dalla prigionia delle illusioni della densità;
- l'Imperatrice quale gioia propositiva che premia il lavoro del Mago/Bagatto, così seriamente impegnato a rendere la sua vita fruttuosa attraverso un duro lavoro. L'Imperatrice vuole insegnare al Mago/Bagatto-Uomo che la vita è leggerezza dell'essere, è vibrazione positiva, è fluidità data dalla Fede in Dio, che permette di accogliere gli eventi quali tasselli di un sentiero verso Casa.
 
Figure femminili come silenziose insegnanti del maschile, che chiedono in questo Qui ed Ora di essere riconosciute per la Forza Pacifica che l'Archetipo Donna ha dimostrato dall'inizio della nostra civiltà umana ad oggi.
 
Stefania Ashtalan
 
 

lunedì 28 ottobre 2013

28.10.2013 - IL MAGO NEI TAROCCHI - GLI STRUMENTI DELL'ANIMA

Oggi è  il giorno 28 del mese di ottobre, la cui somma dà 10, che si riduce ulteriormente a 1. Siamo all'inizio di un nuovo giro di giostra nell'archetipica Ruota dei Tarocchi. Questa, se vista come la storia della nostra Anima nel suo trasmigrare tra le incarnazioni alla ricerca di un percorso di comprensione per ritornare all'Unità del Cuore Divino, diventa un insieme di tappe fondamentali, le singole Lame, che esaminate una ad una ci donano piccole intuizioni sul nostro stesso percorso.
La Lama n. 0, il Matto, è già stata esaminata nel post scorso, come simbolo stesso dell'Anima disincarnata che si riavvicina all'idea di scendere ancora nella densità materica per affrontare nuove sfide evolutive. La nostra Coscienza inizia quindi a prendere in esame lo scenario in cui incarnarsi, scegliendo i genitori, che saranno due persone perfette per donarci tutte le caratteristiche genetiche e di stirpe per permetterci di svolgere la nostra storia al meglio. Essa sceglierà anche il luogo, la nazione in cui incarnarsi, perché anche questo è un fattore fondamentale, per i retaggi culturali in cui andremo a mettere in scena la nostra esistenza.
Poi la Coscienza esamina gli strumenti a sua disposizione per vivere al meglio le sue sfide, e qui incontra il Mago, che rappresenta tutte le potenzialità che potremo portare a manifestazione. Il Mago ha a disposizione sul tavolo davanti a sé i 4 semi (Denari, Coppe, Spade e i Bastoni che stringe nella mano destra). Attraverso la maestria accumulata nelle passate esistenze, egli saprà dosare l'uso del giusto strumento nel momento più opportuno. Ovviamente, più saremo collegati con la Sapienza dello Spirito, più ci sarà possibile fare ottimo uso dei talenti a nostra disposizione.
Il Mago è il testimone del legame tra lo Spirito, il principio inalterabile di luce che ci abita, l'Anima, al suo servizio nella sua leggerezza eterica e tramite verso il mondo della densità, ed il corpo, quale strumento fondamentale per mettere in atto e manifestare noi stessi in base al Disegno Divino a cui ci siamo iscritti.
Stefania Ashtalan

martedì 22 ottobre 2013

22.10.2013 - IL MONDO ED IL MATTO - OMEGA ED ALFA, FINE ED INIZIO - LA NOSTRA PROSSIMA VITA


TAROT RIDER WAITE
 
 
La Lama dei Tarocchi n. 21, il Mondo, conclude il giro completo della Ruota dell'Esistenza così come viene raffigurata da questi Arcani che contengono in sé tutta la simbologia archetipale dell'evoluzione umana.
Il Cerchio delle Lame si conclude con il Cerchio dell'Uomo, che in realtà è l'Uovo energetico dell'Anima che si risveglia dall'illusione del mondo della materia e porta a compimento la sua avventurosa missione. Paradossalmente questa però non è una conclusione, ma un passaggio verso il futuro, verso il domani, verso la realtà che sarà al nostro prossimo respiro: entriamo in contatto con la Lama n. 22, oppure la n. 0, a seconda di come NOI vogliamo vederla, fine od inizio.
Il Matto è libertà ed apertura, è libera scelta, la difficoltà della libertà, nel sostenere le nostre scelte fino in fondo, contro tutto il mondo che non comprende la nostra bellezza e ci etichetta quale PAZZI. In realtà questa dinamica di contrasto con l'esterno è solo la manifestazione di uno strascico di giudizio che viviamo verso noi stessi. Essa è l'espressione degli ultimi abbagli della nostra mente, che ancora si ribella alla logica spirituale, ma che spero dovrà definitivamente arrendersi, mettendosi al servizio completo dell'Anima.
IO SONO IL MATTO, DUNQUE VIVO!
 
Stefania Ashtalan 

domenica 20 ottobre 2013

20.10.2013 - TAROCCHI N. 18, 19 E 20 - APRIRE GLI OCCHI ALLA REALTA'



Nel giorno 20 del mese il viaggio prosegue attraverso le varie tappe delle singole Lame dei Tarocchi, ciascuna a rappresentare un evento nel sentiero evolutivo umano, un livello archetipico di auto-conoscenza.
Siamo giunti alla Lama n. 18, dopo aver raggiunto la tappa vittoriosa delle Stelle, in cui è stato possibile entrare nel senso di comunione assoluta con l'Oceano Divino delle Mille Possibilità. Quando entriamo in contatto con tanta Luce, questa ci apre la porta alla parte inconscia, alla parte di ombra che custodiamo in noi, quale flusso della dualità in cui siamo immersi - e ci ritroviamo nello stagno delle emozioni nascoste, che ci pungolano con paure ignote (il crostaceo che emerge - simbolo del Cancro, segno zodiacale governato dalla Luna). Le paure smuovono gli istinti (i due cani) e noi siamo bloccati e lontani dalla nostra Verità, in balia di una forza oscura che muove le energie intorno a noi - questa è la nostra percezione distorta della realtà. Ma è proprio nell'affrontare l'inconscio che intraprendiamo il cammino oltre le paure, oltre gli istinti e superiamo la soglia della percezione distorta - e così accediamo alla Lama del Sole, dove le mura della Città attraverso le cui porte siamo passati, diventano rifugio e protezione, nido di manifestazione di tutte le potenzialità acquisite durante la tappa delle Stelle.
Attraverso la manifestazione del Sole, grazie al quale rinasciamo (bambino) al di sopra degli istinti (cavallo - qualsiasi animale ha questo valore nei Tarocchi), dopo il lavacro nello stagno dell'inconscio, noi coltiviamo la Luce in modo tale da permettere l'ingresso della Visione dell'Angelo nella nostra vita, quella comprensione profonda delle modalità che governano il Multiverso, così da liberarci dalla schiavitù della mentalità ristretta di una coscienza che si identifica solo con la vita fisica - il Giudizio non è condanna, il Giudizio è il momento in cui la nostra coscienza assurge alla condizione di illuminazione.
 
Stefania Marinelli
 

giovedì 17 ottobre 2013

17.10.2013 - TAROCCHI N. 15, 16 E 17 - USCIRE DAL TUNNEL


Siamo arrivati alla Lama n. 15, il Diavolo, simbolo del magnetismo terrestre che tiene insieme le particelle per creare la densità che ci permette di vivere in una realtà di manifestazione. Esso ovviamente rappresenta anche la parte più oscura e legata alla materia della nostra parte umana, la predominanza dell'ego sul percorso di apprendimento dell'anima. Ma per quanto il Diavolo ci possa rallentare, arriverà il momento della Torre, la Lama n. 16, che permetterà il crollo dei progetti troppo umani fatti senza cuore, seguendo solo cinismo, arrivismo e cupidigia. La destrutturazione dei piani dell'ego apre una crepa in noi che lascia penetrare la Luce di Dio. Ogni volta che pensate di essere caduti, siete in un momento Torre. Dio sta operando nella vostra Vita. Solo così potete accedere alla fase delle Stelle, la Lama n. 17, che ci lascia nudi di fronte a noi stessi ed all'Universo. In quel momento di liberazione totale dalle sovrastrutture posticce dell'ego, dalle maschere di difesa dell'ego, dal cinismo che nasconde una profonda ferita, nell'accettazione di quel dolore, noi tocchiamo la nostra autenticità.
Ricordatevi, siate grati ogni volta che vi sentite in crisi. Quello è l'inizio della Vita!
 
Stefania Ashtalan

lunedì 14 ottobre 2013

14.10.2013 - LA TEMPERANZA - LA RELAZIONE COME STRUMENTO DI EVOLUZIONE


Il 14° giorno del mese ci porta al 14° Arcano Maggiore lungo il percorso archetipale della Ruota dei Tarocchi, la Temperanza. Questa è una Lama molto particolare, perché si trova tra due carte che costituiscono due grandi tabù umani, la morte e l'incatenamento dei sensi:
 
 
 
Essa rappresenta l'Angelo che mesce Acqua (mondo delle emozioni) per raggiungere la giusta miscela di interazione tra due esseri. Questo Angelo è anche il simbolo di una sana relazione basata sul cuore (messo in evidenza dal triangolo dorato sul suo petto), considerato il centro a cui assurgere attraverso uno scambio proficuo tra due umani, sapendo che si è sempre in bilico tra la paura (Morte) e la proiezione del lato negativo sull'altro (Diavolo).
Ma la Morte è anche Trasformazione e il Diavolo l'Inconscio, la cui illuminazione porta alla liberazione. E queste sono le ragioni d'oro che sottendono allo scopo di una relazione tra due. Sono gli ingredienti della miscela, insieme all'Amore dell'Angelo, che portano alla crescita comune di due diverse coscienze, che insieme possono raggiungere un senso profondo di unità nel flusso divino (il lago ai piedi dell'Angelo).
 
Stefania Ashtalan 

 

domenica 13 ottobre 2013

13.10.2013 - LA LAMA N. 13 DELLA RUOTA DEI TAROCCHI - LA MORTE

Questo è un punto sempre particolare del cammino evolutivo - il giorno 13 del mese arriviamo ovviamente al 13° arcano, simboleggiante la sensazione di finito, di limite fisico, oltre il quale non possiamo spingerci e che per l'Anima appena incarnata (l'Arcano Maggiore dell'Appeso, il n. 12) rappresenta la prigione. La sfida più grande per un umano è trovare un equilibrio tra questa sensazione e il concetto del corpo visto come lo strumento perfetto per fare esperienza in questa esistenza, attraverso la quale apprendere e trasmutare.
Ecco perché la Lama della Morte è considerato il punto di svolta. E' ciò che più ci spaventa, perché in essa l'ego trova la sua fine, ma è l'inizio della vita dell'Uomo Risvegliato alla sua vera natura divina.
Le esperienze di apprendimento sono contenute numerologicamente nel numero 13, la cui somma teosofica dà 4, simbolo della concretizzazione, dei 4 elementi che compongono il mondo della materia, numero dell'Arcano Maggiore dell'Imperatore, la presa di responsabilità della propria esistenza. Così affrontando la morte dell'ego e dei suoi bisogni scaturiti dalle ferite del passato, noi lo trascendiamo, connettendoci con il Sé Superiore, il quale ci permetterà di crearci una vita adeguata all'altezza dei nostri sogni più belli.

Stefania Ashtalan 

sabato 12 ottobre 2013

12.10.2013 - L'APPESO NEI TAROCCHI, FIGLIO DI SATURNO IN SCORPIONE E PLUTONE IN CAPRICORNO


Nel giorno 12 del mese di ottobre troviamo corrispondenza con la Lama n. 12 della Grande Ruota dei Tarocchi, che si ottiene disponendo a cerchio le 22 Lame, da 0 a 21. La dodicesima Lama è la porta d'ingresso verso il mondo della realtà fenomenica. E' la carta che ci permette di entrare in questo nostro mondo, uscendo dalla vita di pura coscienza per prendere un corpo fisico e vivere determinate esperienze di apprendimento sulla Terra, il palcoscenico della comprensione.
 
L'Appeso, pur arrivando nel mondo denso, porta in sé un grande senso del Divino e la capacità di mettersi in contatto con la sfera profonda dell'Essenza Umana. Ecco perché è figlio di Saturno in Scorpione. La sua figura capovolta con la testa illuminata lo designa per l'immersione nel mare dell'inconscio per portare luce ai risvolti nascosti che abbiamo ora necessità di vedere.
 
 
 
In questo modo egli è anche figlio di Plutone in Capricorno, che è il laser (raggio di luce altamente concentrata) che sta perforando la Montagna (poiché il Capricorno è l'ultimo segno di Terra, esso assume le caratteristiche di un gigante di terra).
 
 
 
 
Quindi apporto di luce nell'inconscio e comprensione dei contenuti nascosti per far uscire la nostra scintilla interiore rendendo più brillante il mondo stesso intorno a noi.
 
Stefania Ashtalan

giovedì 10 ottobre 2013

11.10.2013 - LA LAMA DELLA FORZA NEI TAROCCHI

TAROCCHI TRADIZIONALI DI MARSIGLIA

Come giorno 11 di ottobre troviamo la Lama n. 11, l'Arcano Maggiore della Forza. Esso si trova tra la Ruota della Fortuna e l'Appeso ed è il punto in cui, a livello archetipale, dopo essere entrati in pieno nel Flusso della Vita su questo pianeta, i cui cicli temporali sono simboleggiati dalla Ruota della Fortuna, acquisiamo una certa padronanza e maestria sul mondo emotivo più denso, che è un'altra sfaccettatura della Lama della Ruota. Nella Forza impariamo a domare l'istinto animalesco e bestiale della natura umana, elevandoci al di sopra della brutalità che a volte le basse energie dense della nostra dimensione ci fanno raggiungere.
Come 11, questo Arcano è a sua volta un Portale verso una dimensione superiore, così come la Papessa, il Papa e la Giustizia, le Lame n. 2, 5 e 8 rispettivamente, numeri sacri - il 2, in quanto esprime il principio dell'eterno Femminino, il 5 e l'8 sono numeri legati ai cicli orbitali di Venere.
Una volta appresa la maestria sul mondo emotivo e della mente, di conseguenza, potremo fluire in un mondo diverso, che si presenta capovolto da come ce l'avevano prospettato inizialmente.
 
L'Appeso, con la sua testa aureolata all'ingiù, ci dice che il vero mondo, quello che sta al di fuori delle illusioni della vita quotidiana, è completamente opposto a ciò che noi crediamo di vedere. Una bella sfida ed una nuova rinascita!
 
Stefania Ashtalan

10.10.2013 - LA RUOTA DELLA FORTUNA NEI TAROCCHI

TAROCCHI RIDER WAITE

Proseguendo nel viaggio lungo le tappe degli archetipi umani legati alle Lame dei Tarocchi, libro muto per eccellenza, insegnamento privo di parole ma ricco di simbologia, arriviamo all'Arcano n. 10. visto che oggi è il giorno 10 del mese di ottobre.
Ci siamo lasciati l'Eremita alle spalle, il quale si è liberato di qualsiasi tipo di maschera egoica, di qualsiasi attaccamento ad una valutazione egocentrica dell'esistenza. Egli (ciascuno di noi) è pronto quindi ad affrontare la discesa definitiva nel mondo incarnato, nel mondo delle forme dense, nel mondo fenomenico. Questo è anche il palcoscenico su cui vivere il nostro dramma, consapevoli che sia solo una commedia finalizzata all'apprendimento, per vivere il processo di trasmutazione, come indicato dai simboli alchemici contenuti all'interno della Ruota.
Questa Lama è speculare con la n. 21, il Mondo. Entrambe sono circondate dai 4 Evangelisti, simbolo dei 4 segni zodiacali fissi, Toro, Leone, Scorpione ed Acquario, a loro volta simbolo del Creato. Ciò che sono le potenzialità della Ruota della Fortuna si sono sviluppate nel Mondo.
 

La Ruota è diventata l'Uovo (simbolo dell'Anima) che ha portato a compimento la sua missione di apprendimento.
 
Il numero 10 di per sé rappresenta un nuovo giro, fatto in una dimensione superiore. Entriamo in un'energia più sottile, più amica, più trasparente e più luminosa, che ci permette di intravvedere la nostra finalità di salvezza, così come la Ruota della Fortuna contiene in seme lo sviluppo del Mondo.
 
Stefania Ashtalan
 

mercoledì 9 ottobre 2013

09.10.2013 - L'EREMITA NEI TAROCCHI

TAROT RIDER WAITE

Come giorno 09 del mese arriviamo all'Arcano n. 9, l'Eremita, il Grande Saggio. Considerando l'origine numerologica di questa Lama, partiamo dal numero di cui è multiplo, il n. 3, che è la Lama dell'Imperatrice e poi ci addentriamo verso la n. 6, l'Innamorato, per giungere infine al n. 9.
 
 
L'Imperatrice all'interno della Lama dei Tarocchi è l'Eterno Femminino, il lato materno ed accogliente di Dio, la creatività, la Luce Interiore. E' il principio che ci spinge alla ricerca di ciò che sentiamo mancare in noi e che troviamo nella Lama n. 6, dove l'Imperatrice si è trasformata nell'enorme Angelo alle spalle di Eva ed Adamo, quale guardiano del nostro cammino. L'integrazione del maschio/femmina in noi, fino alla conquista dello stato celeste di androginia che ci porta direttamente alla Lama n. 9, l'Eremita, che rappresenta uno stato di beata essenzialità. Qui nulla è più necessario, se non la consapevolezza della Luce che ci guida e ci ha sempre guidato e continuerà a farlo. L'Imperatrice si è trasformata nella Stella racchiusa nella lanterna del Grande Saggio.
Quel principio rivitalizzante si esprime al meglio nel multiplo successivo, il n. 12, l'Appeso, punto di rinascita nel Mondo (Lama n. 21 - 12 rovesciato) ma questo lo vedremo più avanti.
 

 
Stefania Ashtalan

martedì 8 ottobre 2013

08.10.2013 - LA GIUSTIZIA NEI TAROCCHI - QUANTO PESA IL TUO CUORE?

LES TAROTS DE MARSEILLE
Buongiorno!
Nel giorno 8 di ottobre arriviamo alla tappa rappresentata dalla Lama della Giustizia, il principio di equilibrio esistenziale. L'origine di questo archetipo è antichissima, perché richiama il procedimento di passaggio tra le dimensioni degli antichi Egizi. Quando una persona lasciava il corpo, il suo cuore veniva pesato sulla bilancia di Anubi, assistito da Maat, il principio di ordine cosmico:
IMMAGINE GOOGLE
Era necessario avere il cuore molto leggero per accedere agli strati elevati della Creazione oltre la nostra dimensione densa.
Nel caso della Giustizia, essa è munita di spada perché ci aiuta a liberarci dagli oneri non necessari, finte sicurezze, vecchi rancori, bisogni emotivi, squilibri vari. Essa è diritta e centrata nella sua postura, quale punto di mezzo (n. 8 - passaggio tra due diversi stati dell'essere) tra l'Uomo Risvegliato/Carro e l'Uomo Saggio/Eremita (l'Arcano Maggiore successivo).
Rappresenta un momento di riflessione profonda quando siamo fermi in una stasi incollata, dove nulla si muove e noi abbiamo la sensazione di spostarci tra le sabbie mobili. Essa ci riflette l'immagine di ciò che è necessario eliminare, anche gradualmente, dalla nostra vita, per proseguire il viaggio verso l'Auto-definizione autentica.
 
Buon coraggio a tutti!
 
Stefania Ashtalan
 
PS: l'Angelo di oggi è REHAEL - Dio raccoglie i peccatori - Doni da lui dispensati: Amore familiare, capacità di guarire se stessi e gli altri.
 

lunedì 7 ottobre 2013

07.10.2013 - LA LAMA DEL CARRO NEI TAROCCHI - L'ARCANO N. 7

TAROT RIDER WAITE
Buongiorno e buon lunedì!
Proseguendo nel viaggio lungo il sentiero dei giorni del mese e la loro corrispondenza con le Lame dei Tarocchi, nel giorno 7 di ottobre incontriamo l'Arcano n. 7, il Carro. Il suo significato è chiaro: il trionfo dell'Uomo sull'ego, simboleggiato dalle due sfingi duali (bianco e nero - le quali sono leoni con viso da uomo - la parte animale ed istintuale umana vinta dall'Uomo consapevole). Ma confrontiamolo con la Lama precedente, quella dell'Innamorato:
 
TAROT RIDER WAITE
 
Le due Lame sono speculari: la n. 6 rappresenta l'apertura dell'Uomo al processo di integrazione totale degli opposti, per la riconquista dell'Androginia, come descritto nella post di ieri. Quindi l'Angelo dell'Innamorato diventa l'Uomo Angelicato del Carro. Eva ed Adamo dell'Innamorato diventano le tendenze opposte della dualità (sfingi) soggiogate dall'Autorevolezza umana di chi ha vinto la sua natura più bassa e densa. L'Uomo Angelicato ha una stella in fronte, il Terzo Occhio aperto, la Vista superiore attiva, ed un quadrato sopra il cuore, che è il simbolo della costruzione della realtà attraverso il cuore.
Questa è la condizione a cui tutti possiamo assurgere per diventare co-creatori consapevoli della propria esistenza.
 
Buona Vita a tutti!
 
Stefania Ashtalan

domenica 6 ottobre 2013

06.10.2013 - LA LAMA DELL'INNAMORATO NEI TAROCCHI

TAROT RAIDER WAITE

Proseguendo nel cammino dalla stazione n. 5 della Ruota dei Tarocchi, arriviamo alla tappa successiva dell'evoluzione della coscienza umana, l'Innamorato, il ritrovamento dell'altra parte mancante di noi stessi.
Come accennavo nel post sul Papa nei Tarocchi, pubblicato ieri, avendo superato la soglia del Tempio, di cui il Papa è guardiano, abbiamo certificato il nostro distacco dalla predominanza dell'ego. Possiamo perciò prepararci per il processo di fusione con l'altro, perché in noi si è creato un vuoto di accoglienza - questo è il simbolo della profonda riacquisizione dello status originario di Androginia, l'Essere Totale che eravamo nell'Eden dei Pensieri di Dio.
Con la Luna Nuova in Bilancia, che è il Portale di incontro con l'altro, questo processo è estremamente sincronico nel nostro cammino evolutivo.
Buona domenica!
Stefania Ashtalan

sabato 5 ottobre 2013

05.10.2013 - IL PAPA NEI TAROCCHI

TAROCCHI RIDER WAITE
 
 
Come giorno n. 5 di ottobre, spazio temporale in cui ha luogo la congiunzione Sole e Bilancia in Bilancia (per dettagli chi vuole può leggere:
la Lama dei Tarocchi corrispondente è il Papa, la numero 5, numero legato al cambiamento, numero androgino che contiene in sé il segno rigido ed il segno rotondo, a significare l'incontro tra due opposte nature, così come il Papa è l'incontro tra l'Ego dell'Uomo, simboleggiato dalla Lama n. 4 dell'Imperatore e la sua natura originario di Uomo Potenziale, simboleggiata dalla Lama n. 1 del Bagatto:
 
Il Papa rappresenta la Natura santificata dell'Uomo, colui che riflette piuttosto che agire. La sua posizione assisa e statica indica che egli è un Guardiano della Soglia. Per oltrepassarlo siamo messi alla prova rispetto alla supremazia dell'ego - se abbiamo raggiunto un punto di equilibrio tra materia e spirito, potremo andare oltre ed incontrare l'altro da noi, perfetto per il nostro proseguimento, l'Innamorato, che ci condurrà verso la riacquisizione dell'Eden perduto, per viverlo ora qui sulla Terra, con la Benedizione Divina:
Altrimenti rimarremo fermi, finché non avremo appreso ciò che è necessario per proseguire. Guardate i pellegrini ai piedi del Papa. Essi indicano lo stato di umiltà da raggiungere per superare la soglia. A questo punto non si tratta di fare, ma di essere.
 
Stefania Ashtalan



martedì 1 ottobre 2013

02.10.2013 - LUNA IN VERGINE / NETTUNO IN PESCI - LA PAPESSA E L'APPESO

TAROCCHI RIDER WAITE
Buongiorno!
Oggi Luna in Vergine (l'ordine razionale contrapposto al caos cosmico), che a va a creare opposizione con Nettuno retrogrado in Pesci (la fluidità di vivere nell'accettazione totale di ciò che accade).
Gli aspetti di opposizione creano sempre delle corsie preferenziali in cui andare incontro a ciò che si solito rifiutiamo, con umiltà.
Le due Lame della Papessa e dell'Appeso esemplificano la dinamica di oggi, in cui viene chiamato in causa il controllo della mente e la presa di posizione rispetto ad un atteggiamento di completo abbandono.
La giusta prospettiva è quella della strutturazione integrale della Papessa che diventa un contenitore in cui il fluido e sradicato Appeso viene contenuto, così come il corpo contiene l'Anima, permettendole di usare uno strumento fondamentale per il suo apprendimento.
Mente e Cuore sono di nuovo in contatto lungo l'Asse di comunicazione energetica interiore.
Aprite questa strada coscientemente visualizzandola dentro di voi, mentre le luci delle due polarità si fondono a crearne una terza.
Buona Vita a tutti!
 
Stefania Ashtalan